Losone, 8 giugno 2024
I Delegati dell’ALPA, l’Associazione cantonale che rappresenta i 199 Patriziati ticinesi, approvano all’unanimità laseguente risoluzione.
Nel loro secolare compito di preservazione e valorizzazione del nostro territorio, dell’eredità culturale che essorappresenta e dei benefici alla collettività che ciò comporta, gli Enti patriziali hanno e continuano ad investirenella ristrutturazione di alpi e alpeggi, come in infrastrutture quali strade e sentieri ad essi collegati.
Le sfide contemporanee sono assai maggiori e più strutturate rispetto al passato e come tali possono essererisolte solo con una strategia condivisa su più livelli. Gli strumenti a nostra disposizione per affrontarle al meglioesistono, dai contributi tecnici e finanziari per le migliorie idriche alla formazione per l’amministrazione degli Entipatriziali o per il personale d’alpeggio.
Non disponiamo invece dei mezzi per affrontare altri problemi che rischiano di vanificare il lavoro svolto finora eche vogliamo continuare a svolgere. Possiamo però far sentire la nostra voce, forte e unanime, alla sfera politicaed all’opinione pubblica.
La presenza del lupo minaccia tutto ciò. Il lupo minaccia di vanificare il lavoro, le risorse e le energie di coloro chehanno intrapreso, o intraprenderanno, ristrutturazioni di alpeggi. Minaccia anche l’encomiabile ed apprezzatavolontà del Cantone di sostenere tali opere. Minaccia la collettività stessa perché vanificherebbe le risorse dellacollettività finora investite, la qualità del territorio, delle attività economiche che ne beneficiano direttamente edindirettamente e quelle regioni e persone che ne derivano il proprio reddito.
Impediamo che ciò avvenga: assicuriamoci di dare un futuro agli alpeggi ticinesi.
È assolutamente necessario che il Cantone ed i preposti uffici intervengano concretamente con misure incisive diregolazione mirata del lupo (sia in caso di animali singoli che di branchi) su tutto il territorio con un’attenzionespecifica verso le zone di pascolo che risultano non proteggibili che costituiscono la gran parte di quelli presentisul nostro territorio, ovvero il 70%. E che vengano pienamente riconosciuti i danni secondari causati da questopredatore: la perdita di benessere, di fecondità e di produttività degli animali, i capi dispersi ed i maggiori costidelle misure di protezione.
In caso contrario, significherà destinare gli alpeggi ticinesi ad una lenta scomparsa, nel silenzio colpevole.
Per i Patriziati ticinesi,
Tiziano Zanetti, Pres. ALPA