Al termine di questo anno terribile in quanto ad attacchi da lupo (oltre 70), capi predati (vicini a 300) e allevatori colpiti (62),

l’Associazione per la protezione del territorio dai grandi predatori intende:

–    elogiare e ringraziare gli allevatori che non si sono scoraggiati e hanno continuato la loro preziosa attività a favore di tutta la collettività;

–    esprimere la propria vicinanza e comprensione a coloro che invece hanno smesso;

–    ringraziare le autorità comunali e i dirigenti di varie associazioni locali e cantonali che hanno dimostrato partecipazione e solidarietà alla causa sollecitando il Consiglio di Stato e il Consiglio federale ad agire con maggior determinazione per limitare l’espansione del lupo;

–    ringraziare quei media, quei politici e quei numerosi cittadini che con i loro scritti hanno permesso all’opinione pubblica di comprendere la portata della problematica;

–    ringraziare i nostri associati per il loro sostegno e la loro partecipazione attiva;

–    stigmatizzare tutti coloro che a livello europeo, svizzero e locale continuano a negare i problemi che il lupo causa alla pastorizia e a sostenere la conciliabilità tra allevamento di montagna e grande predatore;

–    sollecitare ancora una volta le Autorità cantonali e federali ad affrontare celermente e in modo pragmatico la problematica, agendo seriamente affinché il numero dei lupi presenti in Svizzera sia drasticamente diminuito;

–    augurare a tutte e a tutti che il 2023 porti finalmente saggezza nelle decisioni istituzionali e un po’ di serenità agli allevatori e ai cittadini vicini alla realtà rurale.

Foto: USC